Mia figlia, che a giorni compirà 18 anni, dice che "il Trentino è un posto da vecchi". Io, che sto per raggiungere i 50 e vecchia non mi sento affatto, sostengo invece che il Trentino sia il posto ideale per staccare la spina e rilassarsi.
Punti di vista, certo. Sta di fatto che, della settimana trascorsa tra Sud Tirolo (5 notti) e Lago di Garda (2 notti) ben 5 giorni siano stati di pioggia. Una situazione che in qualsiasi altro luogo di vacanza mi avrebbe irritata oltremodo.
Qui, invece, no. Perché oltre a dedicarmi alla mia grande passione (leggere) ho potuto comunque visitare belle città (Bressanone, Vipiteno), addentrarmi nel forte di Fortezza e gustare ottimo cibo (ah, che buoni i finferli con la polenta!!), sorseggiando vino sublime (Gewurztraminer e Lugana solo per citarne un paio), mentre mi aspettavo molto di più dalle birre locali, che non mi hanno così entusiasmata. Forse questo deriva dal fatto che i numerosi birrifici artigianali che popolano la valle di Susa, ad un tiro di schioppo da casa mia, mi abbiano così ben abituata alla bontà delle loro produzioni che ora risulta difficile che qualche altra birra riesca ancora a sorprendermi.
Invece, in Trentino, è la natura che sa stupirti. Panorami mozzafiato, laghi cristallini, numerosi sentieri escursionistici alla portata di ogni grado di difficoltà, una stanza bellissima che profumava di legno di cirmolo ogni volta che aprivo la porta. Ambienti incontaminati, silenzio e praticamente nessuna traccia di rifiuti.
I miei figli si sono meravigliati perché sulle ciclabili del Garda (dove finalmente,
grazie al sole, siamo riusciti a pedalare un po', raggiungendo Arco con partenza da Riva), quando incrociavamo le
statali gli automobilisti si fermavano per consentire l'accesso alle bici. "Mamma,
come mai qui si fermano e a Condove no?". Vaglielo a spiegare che il codice della strada è lo stesso.
Forse il segreto della bellezza del Trentino è tutto qui: la civiltà e il rispetto delle regole. Li avevo già trovati 5 anni fa in val di Sole, dove i boschi erano così puliti da
sembrare nuovi, appena scartati. Li ho reincontrati in particolare in sud
Tirolo, dove mi è sembrato di vivere in una bomboniera.
Nel negozio di Riva del Garda dove ho acquistato qualche souvenir prima della
partenza, il proprietario cui chiedevo se tra gli ingredienti della torta di mele tipica ci fosse o meno l'uovo mi ha domandato: "Lei è vegana?". Io ho
risposto scherzosamente "No, sono solo strana". Perché è vero, non sono vegana,
non mangio carne, pesce e uova ma i latticini sì. Lui però mi ha risposto che non sia questo a distinguermi, perché vede
molta gente strana anche tra chi mangia carne.
Forse un'altra risposta alla mia passione trentina è anche questa: per una
settimana non ho incontrato gente strana. Magari c'era, ma ben mimetizzata tra quella normale. e non si è distinta. Gli abitanti del Trentino sono i classici montanari: riservati, taciturni, poco propensi al dialogo, ma comunque ospitali. Se li stimoli parlano (non tutti), altrimenti si fanno allegramente gli affari loro.
Beh, è arrivato settembre ed è tempo di voltare pagina: da lunedì si ricomincia. Gente strana ne troverò di nuovo ogni giorno ma, dopo questa settimana detox tra funivie, laghi e relax avrò forse più pazienza. E anche una nuova consapevolezza: il verde non mi piace quando si parla di politica, ma mi sta bene come colore d'abito e anche come sfondo di vacanza ideale. Praticamente ora lo considero alla pari del blu mare, che fino a poco tempo fa era il mio scenario preferito, ma quest'anno proprio non mi è mancato.
Che
abbia ragione mia figlia e io stia davvero diventando vecchia? Boh, comunque viva il
Trentino, la montagna e le camminate. Ora ho le idee decisamente più chiare; ho finalmente capito perché i 33 trentini che entravano in Trento trotterellassero: altro non era che semplice espressione di felicità.
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