Una notizia strillata di qualche giorno fa stimava la spesa prevista per i regali di Natale di quest'anno in poco meno di 7 miliardi di euro. Eppure, ci sarebbe un modo più economico di affrontare le festività.
Basterebbe fermarsi a pensare.
Non abbiamo più tempo per nulla, figuriamoci se lo troviamo per riflettere.
Accomunata a chi è sempre di corsa, io tuttavia spesso, nel corso della giornata, penso a chi non ha le mie stesse fortune.
Al mattino, quando suona la sveglia, penso a chi non ha motivi per alzarsi dal letto. A chi è senza lavoro, a chi è provato da malattia, a chi non avrà un tozzo di pane tutta la giornata, figuriamoci se si preoccupa della colazione.
A quelli che, nell'imminenza delle feste, hanno avuto un lutto improvviso, che duole ancora di più.
Durante il giorno gli impegni fanno affievolire questi pensieri, che tornano prepotenti all'imbrunire:quando cala la notte, penso a chi la trascorrerà al gelo in un giaciglio di fortuna, a chi tornerà a casa e non avrà più la persona amata da abbracciare.
In quei momenti mi rendo conto che il mio regalo è ogni giorno, non solo a Natale.
La mia esistenza, come credo sia normale, è anche stata caratterizzata da brutti momenti, ma voglio pensare a quelli belli, che sono stati in numero maggiore.
Forse mi ripeto, lo avrò già detto in passato, ma io vorrei gente più felice sempre, non soltanto a Natale, che è un periodo che proprio non amo.
Non mi serve una ricorrenza per dimostrare affetto, riconoscenza o amore verso qualcuno.
E non amo il buonismo di facciata.
Non è un augurio natalizio che mi fa dimenticare il livore di certi post sui social, uno sgarbo ricevuto da qualcuno di cui mi fidavo, uno schiaffo morale che fa più male di uno fisico.
Non sono la frequentazione assidua o le telefonate frequenti il termometro dei miei sentimenti. Ho amici che vedo pochissimo, ma che hanno un posto d'onore nel mio cuore.
Ho perso lo stupore e la spontaneità dei bambini, ma non ho smarrito la gioia che solo la consapevolezza delle fortune che possiedo - e non parlo di beni materiali - sanno regalarmi.
Questo auguro anche a voi.
Un attimo di riflessione per ritrovare slancio, entusiasmo per la vita e - male non fa - anche un po' di rispetto del prossimo.
Non mi interessa se siate di destra, di sinistra o più moderati. Se siate a favore o contrari dell'alta velocità. Quante dosi di vaccino abbiate in corpo o se temiate più un siero di un virus.
Non vi etichetto per quello.
Sono più preoccupata che preferiate mettere la mano al portafogli, entrando nel novero di chi spenderà 7 miliardi, anziché sulla coscienza o sul cuore.
E se nessuna di queste due opzioni vi piace, mettetevi una mano alla cabeza e muovetevi a ritmo di danza. Anche quello mette allegria!
Buone feste a tutti.
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