pentola a pressione

Ho scelto questo nome per due ragioni: 1) la pentola a pressione dimezza i tempi di cottura. In un mondo che va di fretta risparmiare il 50 per cento è un indubbio vantaggio di partenza; 2) avevo una sola altra alternativa, ovvero chiamare il mio blog valvola di sfogo. Mi serviva un posto dove riversare i miei pensieri velenosi. Lanciare parole nel web anziché frecciate assassine a chi mi sta accanto può essere la valida soluzione per scongiurare l'esaurimento nervoso, condividendo malumori quasi quotidiani, sporadiche euforie ed anche qualche brontolio sommesso che, appunto, mi rende simile ad una pentola a pressione che necessita di "sfiatare".

lunedì 3 ottobre 2022

FRAGILE A CHI? NON CERTO A OLIVA DENARO, LA RAGAZZA FORTE CHE NON TEME IL MARCHESE


Nera come il corvo, fragile come una brocca. E' così che Oliva Denaro si descrive nelle prime righe dell'omonimo libro di Viola Ardone, edito da Einaudi, che ci rimanda agli anni 1960. Molte pagine dopo, invece, la troveremo diversa: cresciuta nel corpo ma soprattutto nell'animo, fiera e determinata nell'apprendere che la sua battaglia non sia stata vana. 

La vicenda si svolge in Sicilia, nel paesino di Martorana, dove Oliva vive con la sua famiglia. La ragazza ha 15 anni  e mal sopporta i divieti che il nascere donna la costringe a subire rispetto al suo gemello Cosimino.  Oliva non può bere vino, non può indossare pantaloni corti, non può dire parolacce. E, peggio che peggio, oltre alle tante cose che le sono precluse,  sua madre non fa mistero di preferirle il fratello: ogni occasione è infatti buona per riprenderla. In realtà la mamma - lo scopriremo strada facendo - le vuole bene, ma ha un modo strano di dimostrarlo: deve rispettare un cliché che probabilmente va avanti da generazioni. Le donne non devono essere provocanti, spregiudicate, attirare sguardi e commenti, anche se per arrivare a questo risultato devono annullare se stesse, nel nome di una tradizione che prosegue da tempo. Oliva si confida con l'amico Saro, con cui ha una splendida intesa: corrono nella campagna circostante fino allo sfinimento, ridono e giocano innocentemente. Finché, un giorno, l'arrivo del marchese (le mestruazioni) le complicherà ulteriormente la vita.

Lo sviluppo fisico del suo corpo acerbo si porterà appresso gli sguardi degli uomini che, attratti dalla trasformazione del bocciolo in uno splendido fiore, inizieranno a posarsi con malizia al suo passaggio. Oliva continuerà ad avere un comportamento corretto, ad indossare gonne lunghe sotto il ginocchio, come le ha  insegnato la madre, ad abbassare gli occhi a terra quando passa dinnanzi agli uomini. Ma questo non sarà sufficiente a difenderla dalla prevaricazione maschile, sia fisica che psicologica, di un giovane che ha un passato ed una famiglia non propriamente limpidi e che la vuole possedere. 

Oliva ha 16 anni e il pasticcere che da bambina le offriva ricotta e zucchero sulla punta del coltello, pur potendo avere altre donne, si è infatti incapricciato di lei. Il rifiuto della giovane alle sue avances non farà che accrescere il senso di possesso dell'uomo, spingendolo ad usare ogni modo, anche il meno lecito, per ottenere ciò che vuole.  Oliva, rapita e abusata indipendentemente  dalla sua volontà, verrà marchiata a vita come una disonorata. L'incontro con Franco, un giovane di buona famiglia, cieco ma piuttosto attraente (anche e non solo per la dote economica che si porta appresso) e la possibilità di convolare a nozze con lui potrebbero cambiarle il destino, ma un veto improvviso della futura suocera, cui sono giunte notizie poco confortanti sulla virtù della potenziale nuora, manderà a monte tutto. 

Per lavare l'offesa ricevuta, Oliva dovrebbe accettare il matrimonio riparatore con il suo carnefice. Lei può essere fragile nel corpo come le dice la mamma (la femmina è una brocca, chi la rompe se la piglia e nessuno vuole una brocca rotta) ma caratterialmente non lo è affatto. Supportata soprattutto dal padre, con il quale ha sempre amato andare a raccogliere lumache, la ragazza si rivolgerà ai carabinieri per denunciare l'accaduto. Ben consapevole che  questo gesto la renderà vulnerabile agli occhi della comunità e oggetto di pesanti critiche da parte dei suoi compaesani. 

Ambientato in un sud Italia piuttosto retrogrado, Oliva Denaro è un racconto coinvolgente, nel quale si alternano sottomissione, contraddizioni, pulsioni giovanili, candida innocenza. La vicenda evidenzia una grande determinazione della sua protagonista. Oliva è un fiume in piena, un torrente impetuoso spinto da una profonda rabbia per le ferite fisiche e psicologiche che le sono state inferte. Non si cura dei giudizi altrui, dei commenti che sente dietro gli scuri di una Sicilia torrida e va avanti per la sua strada. La sua caparbietà sarà premiata: il finale del libro,  oltre all'abrogazione degli articoli 544 e 587 del codice penale, con cui l'Italia dice no al matrimonio riparatore ed al delitto d'onore, le regalerà un amore vero, sano e non viziato da forzature. 

Il libro è ben scritto e spinge ad una riflessione automatica: nonostante siano passati molti decenni dal periodo in cui è ambientato, nel mondo esistono ancora troppe Oliva Denaro. Spesso si tratta di bambine,  promesse spose a uomini che non amano, per tenere fede a patti tra famiglie. Giovani  costrette a vivere un'esistenza di insoddisfazione, con il solo scopo di compiacere i loro famigliari.

Ci vorrebbero tante donne determinate come Oliva per porre fine a queste situazioni. 

Sarebbe bello poter raccontare queste storie dipingendole come retaggio di un passato ormai lontano, Invece, purtroppo, sono ancora tristemente attuali, come ci raccontano cronache che narrano di mutilazioni fisiche e forzature che spesso si concludono con la morte delle malcapitate promesse spose. Morti che avvengono per suicidio quale estrema forma di rifiuto o per omicidio compiuto da chi non accetta l'ostinata contrarietà di queste donne.

Le storie di Sanaa Cheema e Saman Abbas, due tra le tante che hanno tenuto banco negli ultimi tempi, sono solo alcune  che conosciamo, ma ne esistono molte altre sepolte dietro muri di omertà e violenza.  

Frutto di fantasia dell'autrice, benché sia ispirato alla vicenda vera di Franca Viola che rifiutò il matrimonio riparatore con il suo stupratore, il libro mi è piaciuto molto. Ancor più mi piacerebbe sapere che le tante Oliva Denaro sparse nel mondo avessero il diritto di vivere come questa giovane siciliana per la quale, pagina dopo pagina,  è impossibile non fare il tifo. Ovvero correndo "a scattafiato" con i suoi zoccoletti, libera di scegliere da sola il suo destino, incurante dei pettegolezzi delle "maleforbici" del paese. Lingue biforcute  che tagliano e cuciono etichette prive di fondamento, frutto soltanto di ignoranza e pregiudizio, che nel terzo millennio io ritengo non abbiano davvero più ragione di esistere.   

1 commento:

  1. Penso che Olivia abbia sofferto la sua condizione femminile piuttosto che assumere il ruolo nobilissimo che la natura offre sin dall'inizio in particolare a ogni donna.
    Questo ruolo è l'educazione: dei suoi figli se ne ha, o dei figli quando le viene affidato, di chi le sta intorno, del marito, e talvolta anche della società quando assume responsabilità pubbliche.
    Se la donna dimentica questo destino, viene consegnata alla violenza che con le sue qualità femminili dovrebbe combattere.
    Ma se, per gelosia - che è la colpa principale che l'aspetta - si identifica con il comportamento degli uomini, perde tutto.
    ------
    Je pense qu'Olivia subi sa condition féminine plutôt que d'assumer le rôle très noble que la nature offre d'emblée particulièrement à chaque femme.
    Ce rôle c'est l'éducation : de ses enfants si elle en a, ou des enfants lorsqu'on lui en confie, de son entourage, de son mari, et parfois même de la société lorsqu'elle porte des responsabilités publiques.
    Si la femme oublie ce destin, elle devient comme livrée à la violence qu'avec ses qualités féminines elle devrait combattre.
    Mais si, par jalousie -qui est le principal défaut qui la guette-, elle s'identifie au comportement des hommes elle perd tout.

    RispondiElimina