Intensa, appassionata, magnifica. Questi tre aggettivi rendono bene l’idea di come l'attrice, speaker, educatrice teatrale e doppiatrice Maria Stella Sturiale abbia interpretato, sabato scorso sul palco del cinema teatro Borgo Nuovo di Rivoli, lo spettacolo “Qualcosa di lei”, scritto da Rosa A.Menduni e Roberto De Giorgi, magistralmente diretto da Tiziana Sensi.
Dopo aver calcato il palcoscenico torinese del teatro Vittoria ed in attesa di approdare su nuove assi, Maria Stella ha proposto alla platea rivolese il monologo nel quale interpreta un caleidoscopio di personaggi, passando con facilità estrema dal ruolo di Claudia a quello di Francesco, senza dimenticare Romina, Viviana e altre figure che hanno comunque un loro perché nella storia.
La trama ruota intorno ad un rapporto di coppia, ma non è affatto scontata: Claudia e Francesco si innamorano, vengono travolti da un’incontenibile passione fisica e mentale. Ma, come spesso accade, passato l’entusiasmo iniziale affiorano piccoli screzi, che producono incontenibili lamentele e trasformano quello che fino a quel momento era tutto rosa in un grigio sempre più cupo.
Tutto prende avvio da un tatuaggio cancellato sul braccio di Francesco e da un nome di donna pronunciato dall’uomo nel sonno: Minni. Diminutivo di chi? E che ruolo ha avuto questa figura femminile nella vita di Francesco? Perché, nonostante la complicità che si è instaurata, lui non ne vuole parlare a Claudia?
Piccoli tarli si insinuano nella mente di Claudia e danno il via ad un moto perpetuo di dubbi, che sfociano inevitabilmente in aggressività, minando la storia a due.
Sarebbe comunque sbagliato pensare di assistere alla messa in scena della disfatta di un rapporto. In “Qualcosa di lei” c’è molto di più. Ci sono rabbia, rancore, aggressività, mescolati ad arte con tenerezza, emozione, sesso. Ci sono dubbi e certezze, allegria e cupezza. Soprattutto, c’è un altalenante cambio di scena tra finzione e realtà: inizialmente lo spettatore rimane spaesato, sembra quasi perdere il filo della trama.
Cosa c’è dietro a quell’incessante trillo telefonico? E quel continuo cambio d’abito di Claudia equivale forse allo spogliarsi di ogni inibizione tipico dell’inizio di ogni rapporto affettivo per poi rivestirsi al fine di proteggere il proprio corpo e la propria anima ferita?
Il teatro è una forma d’arte ed ognuno lo interpreta a piacimento: così come dinnanzi ad un quadro ciascuno percepisce sfumature diverse, anche dalla poltrona della platea le emozioni sono soggettive.
Innegabile, comunque, è che l’interpretazione scenica dell’attrice sia stata intensa, appassionata, magnifica, oltre che molto coinvolgente. Se capita dalle vostre parti, vi consiglio di non perdervi l’allestimento, ne vale davvero la pena.
Per essere sempre aggiornati sulle rappresentazioni teatrali, potete seguire Maria Stella sulla pagina Instagram della sua associazione culturale lariadelcontinente o contattarla via mail e telefonicamente: lariadelcontinente@gmail.com 3356173302.



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