pentola a pressione

Ho scelto questo nome per due ragioni: 1) la pentola a pressione dimezza i tempi di cottura. In un mondo che va di fretta risparmiare il 50 per cento è un indubbio vantaggio di partenza; 2) avevo una sola altra alternativa, ovvero chiamare il mio blog valvola di sfogo. Mi serviva un posto dove riversare i miei pensieri velenosi. Lanciare parole nel web anziché frecciate assassine a chi mi sta accanto può essere la valida soluzione per scongiurare l'esaurimento nervoso, condividendo malumori quasi quotidiani, sporadiche euforie ed anche qualche brontolio sommesso che, appunto, mi rende simile ad una pentola a pressione che necessita di "sfiatare".

sabato 22 febbraio 2025

RIECCOLA! LA PERRIN RITORNA CON UN NUOVO AVVINCENTE ROMANZO: TATA'

Ci sono termini che appartengono al nostro vocabolario e che usiamo nella quotidianità: ad esempio rivisto, riascoltato, rimarcato.

Ma rimorto no, non esiste. Perché, cosi come si vive una volta sola, si muore anche una volta sola (a meno che non si creda nella reincarnazione). 
Eppure, in Tatà di Valerie Perrin, nuovo romanzo dell''autrice francese edito da Edizioni e/o, da settimane in vetta alle classifiche dei libri più venduti, questo termine compare fin dalle prime pagine, oltre che nella quarta di copertina. 
Tutto inizia il 21 ottobre 2010, quando Agnès riceve la telefonata con cui il capitano Cyril Rampin della gendarmeria di Gueugnon le annuncia il decesso della zia paterna Colette.  La nipote si stupisce, non crede alle proprie orecchie: Colette è morta 3 anni prima, non può essere nuovamente deceduta.
Niente fantascienza, niente magia.
Quello che è successo è tutto vero. Colette ha appena lasciato questa terra, per cause naturali.
Ma allora di chi è il corpo racchiuso nella bara del funerale precedente?
Quali misteri aleggiano intorno al piccolo paesino di Gueugnon?
Per rispondere a queste domande Agnès torna nei luoghi dove, in compagnia dell'amata zia  (da cui il titolo del libro: Tatà in francese è un termine affettuoso che corrisponde a zietta) ha trascorso le vacanze della sua infanzia.
Mentre ritrova i vecchi amici, scopre anche un segreto inconfessabile, raccontato dalla viva voce di Colette con una serie di registrazioni su cassette custodite in una valigia. 
Agnès è curiosa: le sembrava di conoscere bene Tatà ma, indagando,  viene a conoscenza di aspetti a lei ignoti della vita di quella cara parente. Le sue ricerche la impegnano a tempo pieno e  sono una sorta di balsamo per lenire le ferite del cuore provocatele dall'abbandono dell'ex marito per una nuova fiamma.
Il libro è scorrevole e Agnès ci conduce per mano attraverso una vicenda ricca di intrigo, che ammalia il lettore dalla prima all'ultima pagina.
Pochi scrittori hanno la capacità letteraria di Valérie Perrin. Chiudendo il libro è automatico pensare di congedarsi da lei e dai suoi personaggi con un benaugurale "à bientôt".
Perché, già che si vive una volta sola, è bene non stare troppo a lungo lontani dalle avvincenti storie che nascono dalla fervida penna di questa meravigliosa autrice francese.

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